Prodotti tipici lucani
 
 
Ambiente | Cultura | Agricoltura biologica | Contatti | Manifestazioni |Dieta Mediterranea | Grumentum |
 
 
Home page
Vino doc Terre Alta Val d'Agri
Aglianico del Vulture
Taurasi
Vino biologico - Organic wine - Orvine
Olio extravergine di Montemurro
Vino IGT Grottino di Roccanova
Pecorino canestrato di Moliterno
Fagioli IGP di Sarconi
Peperoni di Senise
Vino D.O.C. Matera
Caciocavallo podolico
Salumi lucani - Prosciutto
Pasta fresca
Caciocavallo di Filiano Pecorino di Filiano
Hotel-ristoranti di Basilicata e Vallo di Diano
Agriturismo in Val D'Agri
Itinerari enogastronomici
 

Aglianico del Vulture - Taurasi
Organic wine - Wein

Il Sud Italia è stato un importante territorio di transito della vite che dall'Asia Minore, attraverso la Grecia, giunse in un'area che potremo definire ideale per il suo attecchimento, a tal punto che gli antichi definirono come Enotria, terra del vino, il nostro Mezzogiorno.
Ancora oggi il Sud è caratterizzato da un elevato numero di varietà che ultimamente sono oggetto di studi per la loro valorizzazione. Paradossalmente quello che era considerato elemento fortemente negativo per una viticoltura -moderna , cioè la forte parcellizzazione e l'eccessivo numero di varietà, ha conservato nelle nostre campagne un patrimonio genetico straordinario dal quale attingere varietà da secoli acclimatate, resistenti alle malattie e fortemente diversificate.

Selezione genetica di cloni e biotipi di vite, in osservazione presso l'Azienda Agricola di Bellizzi, di proprietà della Facoltà di Agraria dell'Università Federico II di Portici:

UVE ROSSE

  • AGLIANICO e suoi biotipi:
    selezionati dall'Istituto Agrario di Avellino AV02 -AV05 -AV09
    Aglianico Amaro
    Aglianicone -(anche l'aglianico del Vulture è un biotipo).
  • ALEATICO
  • BARBERA del Sannio
  • CASAVECCHIA
  • CASTAGNARA
  • JANESE o anche vujanese
  • OLIVELLA
  • PELLEGRELLO NERO
  • PIEDIROSSO
  • SABATO
  • SANGINELLA ROSSA
  • SCIASCINOSO
  • SOMMARELLO
  • SUPPEZZA
  • TINTORA DI TRAMONTI
  • UVA PER COLORE

UVE BIANCHE

  • ASPRINO BIANCO
  • BIANCOLELLA
  • CACAMOSCA
  • CAPRETTONE
  • CATALANESCA
  • CODA DI PECORA
  • CODA DI VOLPE
  • FALANGHINA
  • FIANO
  • FENILE
  • FORASTERA
  • GINESTRA
  • GRECO
  • PELLAGRELLO
  • PEPELLA
  • RIPOLO
  • SANGINELLA BIANCA
  • SANTA SOFIA

Tra questi vitigni, un posto di rilievo è occupato dall' Aglianico -corruzione di "ellenico" - a causa della sua origine. E'il capostipite della viticoltura Lucana: un vitigno robusto come la sua terra, ma al tempo stesso delicato e sensibile, capace di conferire al vino il peso proprio di caratteristiche decise e senza esitazione dei grandi cru.
Vinificato da solo da origine a vini ricchi di alcol ed estratto, che con l'invecchiamento acquistano in finezza e profumo, che richiamano i più classici vini italiani.
E', però, uva che richiede cure molto attente, sia sulla pianta che nella vinificazione; dovrà inoltre subire un invecchiamento di almeno un anno in botte e uno in bottiglia per meglio affinare i caratteri che lo valorizzeranno al meglio. Anche piccole percentuali in uvaggio, conferiscono al prodotto finale equilibrio, complessità, persistenza aromatica ed il gusto di tannini morbidi, pertanto se ne consiglia l'impiego in ogni combinazione, quando si mira at ottenere vini di classe.
Senza ricercare improbabili emozioni psicoenoiche, possiamo senz'altro affermare che un vino di Aglianico è ricco di sapori e profumi capaci di risvegliare grandi sensazioni di più vario genere e costituisce uno dei grandi patrimoni enologici del Meridione d'Italia, da non trascurare ed anzi da impiegare, valorizzandolo sempre più diffusamente.

Originale coltivazione della vite a Furore

Raro esempio di una viticoltura veramente eroica, la coltivazione della vite "nelle maceria" adottata a Furore, è uno straordinario esempio del genio partenopeo di arrangiarsi e sfruttare ogni più piccola possibilità venga offerta dalle circostanze.

In uno straordinario ambiente, a picco sul mare per 400 metri e sovrastato da un'altra parete strapiombante, altrettanto alta, il suolo di Furore offre pochi siti che permettono la coltivazione di una qualunque specie. Lo spazio viene creato con terrazzamenti di muri a secco, dove le colture ortive sono preponderanti.

Molto conosciute sono le terrazze della Costiera coltivate a limoni.

Ma la coltivazione della vite è altrettanto essenziale all'economia della famiglia contadina e quindi, con un lampo di genio, avendo destinato il poco terreno orizzontale disponibile alle colture irrigue, la vite viene coltivata nei muri delle terrazze, sistema, questo, che permette di sfruttare per le radici della vite la parete verticale del terrazzamento, dalla quale fuoriesce la pianta che sviluppa la sua vegetazione sul pergolato antistante.

Terrazzamenti
Fico
Originale coltivazione della vite

Questo straordinario esempio di viticoltura è ancora visibile sulle terrazze mozzafiato dell'Agriturismo S.Alfonso, a Furore, dove Luigi Cuomo riesce ancora a trarre vino da queste viti con l'unico aiuto di una monorotaia per alleviare la fatica e con una dedizione al lavoro incredibile che solo la passione per le proprie origini rende remunerativo.

Nell'Agriturismo è anche presente un altro monumentale Torchio di Catone.

Gino Jaco